Il 16 maggio 1973 si gioca la finale di Coppa delle Coppe. A Salonicco si affrontano Milan e Leeds: la rete di Chiarugi vale il successo ai rossoneri.
Dopo il polemico finale del campionato 1971/72, il Milan riparte nella nuova stagione con le solite ambizioni di vincere il 10° scudetto e di fare più strada possibile in Coppa delle Coppe, la cui partecipazione è stata garantita grazie alla vittoria della Coppa Italia. Nella stagione successiva, quella 1972/73, i rossoneri sono diretti ancora una volta da Nereo Rocco alla guida delle direzione tecnica con Cesare Maldini in panchina: sul mercato, il presidente Buticchi ingaggia elementi del calibro di Chiarugi e Turone, i quali vanno a aggiungersi alla consolidata ossatura di Rivera e compagni.
Il cammino in Europa
Il Milan, in virtù della vittoria della Coppa Italia, ha il diritto di giocare la Coppa delle Coppe. Al primo turno viene fatto fuori il Red Boys, poi negli ottavi i rossoneri eliminano il Legia Varsavia solo ai supplementari. Nei quarti il Diavolo supera lo Spartak Mosca. In semifinale, sempre nell’Est Europa, Rivera e compagni hanno la meglio sullo Sparta Praga.
16 maggio, la finalissima
E così, i rossoneri strappano il pass per la finale di Coppa delle Coppe, in programma mercoledì 16 maggio 1973 allo stadio “Toumba” di Salonicco. L’avversario dei rossoneri è il Leeds, temibile formazione inglese che annovera campioni del calibro di Lorimer, Hunter, Madeley, Yorath e lo scozzese Jordan, futuro attaccante del Milan. Rocco sceglie: Vecchi, Sabadini, Zignoli, Anquilletti, Turone, Rosato, Sogliano, Benetti, Bigon, Rivera e Chiarugi.
Chiarugi-gol e le parate di Vecchi
Pronti, via e Chiarugi porta in vantaggio il Milan con una punizione potente e radente! Poi, più nulla: gli inglesi salgono in cattedra e la difesa rossonera si chiude in trincea. Vecchi para tutto e i difensori del Diavolo mettono in campo tutta la loro vigoria fisica. Su un terreno di gioco ai limiti dell’impraticabilità va in scesa una battaglia che vede il Milan uscire con la coppa in mano, bissando il trionfo del 1968 a Rotterdam.